Paolo Morale, uno dei titolari di Alkemilla EcoBio Cosmetic, ci spiega in linea di massima a cosa serve l’alcool e quelli che sono i suoi effetti all’interno di un cosmetico.

“L’alcool è utilizzato in moltissimi prodotti ed è un conservante che si ritrova spesso nella cosmesi naturale e biologica, il suo utilizzo è dovuto alla necessità di evitare l’aggiunta di altri conservanti chimici e dannosi per il corpo e l’ambiente.
A causa di una non corretta diffusione di notizie, si è fatto credere che l’alcool in un deodorante sia causa di irritazioni della pelle e tanti consumatori sono diventati restii ad usare in generale cosmetici contenenti alcool.

In realtà le soluzioni alcoliche sono da sempre state usate per disinfettare pelle e ferite, per fare frizioni ecc… e non risulta dalla letteratura scientifica che l’utilizzo dell’alcool, anche a concentrazioni alte, abbia causato irritazioni alla pelle.
E’ infatti riconosciuto il suo utilizzo nei prodotti dopobarba proprio per l’azione disinfettante che ha a seguito della rasatura.

E’ anche vero che l’alcool puro o a concentrazioni superiori ai 70-80 % ha un’azione irritante su mucose e occhi. Sulla pelle ha un effetto sgrassante perciò un contatto prolungato o ripetuto con alcool puro può portare alla secchezza della pelle e quindi a dermatiti in persone sensibili. Rimane sotto inteso che va evitato l’utilizzo su pelle già irritata.

Ma ribadisco, un cosmetico naturale che contiene alcool, (per esempio una lozione, un detergente struccante, un deodorante ecc) non causa irritazioni alla pelle.

Bisogna invece porre attenzione ai conservanti sintetici che possono provocare sensibilizzazione, dermatiti e se assorbiti dalla pelle, in alcuni casi, non sono affatto di beneficio.

In ogni caso, nei cosmetici naturali che utilizzano l’alcol come conservante, occorre aggiungere ingredienti idratanti come ad esempio gli oli vegetali, questo per compensare l’effetto disidratante dell’alcool.

Principalmente l’utilizzo dell’alcool in cosmesi è dovuto a due funzioni:
– apportare i principi attivi idrosolubili delle piante;
– conservazione del cosmetico.

Nel caso di un deodorante anche per distruggere la parte batterica che causa il cattivo odore.

Mentre è facile apportare i principi liposolubili tramite gli oleoliti, quelli idrosolubili si possono apportare in modo naturale solo con l’alcool. Non esiste altro solvente naturale se non l’acqua, che però avrebbe bisogno dell’aggiunta di un conservante sintetico. In molti casi le aziende produttrici usano come solvente il glicole propilenico (PROPYLENE GLYCOL), un derivato petrolchimico (categoria umettanti/solventi) che può essere ritenuto dannoso.

Inoltre, i prodotti cosmetici che contengono acqua hanno bisogno dell’aggiunta di un conservante per rimanere inalterati per il tempo tipico d’utilizzo. In questo caso, il conservante più naturale e più tollerato è ritenuto l’alcool.

Le alternative all’alcol potrebbero essere i vari conservanti alimentari, alcuni oli essenziali, i microgranuli di argento, il fenossietanolo e i parabeni.

I conservanti alimentari però difficilmente sono sufficienti per conservare un cosmetico e in quantità più alte possono causare allergie. Di oli essenziali bisognerebbe metterne quantitativi elevati che altererebbero l’odore e rischierebbero di causare allergie. Un continuo apporto di argento potrebbe portare a effetti collaterali come dimostra il proving omeopatico. Il fenossietanolo è un conservante sintetico ammesso nella cosmesi naturale di cui si sa ancora poco, bisognerebbe vedere se con un utilizzo più diffuso non vengano poi fuori dei problemi.
Alcuni parabeni ormai sono stati vietati per i loro effetti nocivi sulla salute e sospetta cancerogenità e comunque non rientrano nel modo di fare cosmesi bio.

Ecco perché spesso si preferisce l’alcool a tutte le altre alternative anche perché esso evapora velocemente sulla pelle e viene assorbito in maniera quasi nulla. 

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